Categoria: Giochi

Gameplay che passione!!

Per gameplay si intente generalmente l’esperienza di gioco ovvero l’interazione tra il giocatore e il gioco stesso. Negli ultimi negli anni i videogame sono diventati graficamente molto più apprezzabili fino a sembrare dei veri e propri film interattivi capaci di immedesimare il videogiocatore nella storia di un videogioco. Ormai il videogioco non è solo in grado in grado di raccontare una storia, ma è in grado di far letteralmente vivere il videogiocatore dentro un modo virtuale e parallelo.

Il gameplay “nell’antichità”

Sono nato in una di quelle generazioni che ha visto crescere ed evolvere il mondo dei videogiochi e vi posso assicurare che una volta era molto più difficile per gli sviluppatori cercare di rendere l’esperienza di gioco il più coinvolgente possibile al proprio pubblico.

Una volta si doveva far fronte alle limitazioni delle macchine, si avevano a disposizione pochi colori per creare un qualcosa di godibile per i nostri occhi e si aveva anche una forte limitazione sul sonoro, infatti all’epoca non si poteva utilizzare i normali brani suonati e cantati.

Ma queste limitazioni non hanno di certo scoraggiato gli sviluppatori, al contrario erano proprio questi elementi i punti di forza dei videogiochi dell’epoca, perché hanno portato alla luce dei veri e propri capolavori.

Super Mario Bros l’esempio Massimo

Super mario Bros è l’esempio massimo di come gli sviluppatori del tempo abbiano creato un personaggio sfruttando appieno le limitazioni hardware. Ad esempio il cappello di mario è nato perché all’epoca non si potevano ricreare dei capelli abbastanza credibili, mentre i baffetti sono nati per accentuare il nasone e le maniche rosse sono nate per rendere più visibili i movimenti.

La “musichetta” la ricordiamo tutti e non ha bisogno di presentazioni, anche se ha un suono non proprio moderno è diventata una delle sigle più coverizzata d sempre.

Arte e videogiochi

Macchine sempre più complesse hanno permesso agli sviluppatori e artisti di sbizzarrirsi . Già agli inizi degli 90 era possibile di godere di autentici capolavori, uno tra tutti Monkey Island ancora oggi considerato una delle migliori avventure grafiche di sempre.

Monkey Island era geniale, perché non era come tutti gli altri videogiochi dove dovevi saltare in delle piattaforme o sparare ai nemici e scappare a più non posso, ma permetteva al giocatore di vestire il panni e vivere le avventure di Guybrush Treepwood “temibile pirata” grazie ad un sistema tutto nuovo chiamato Scumm, il quale permetteva al giocatore di interagire con il mondo circostante con dei semplici click del mouse.

gameplay monkey island

Ma non era solo questo elemento a fare di Monkey island un capolavoro, un ruolo fondamentale lo ha svolto sicuramente anche al storia a tratti demenziale del protagonista.

Ancora adesso molti vecchi videogiocatori ricordano con nostalgia e affetto le frasi pronunciate dal protagonista come ad esempio “sono Guybrush Treepwood temibile pirata” o anche “molto appropriato tu combatti come una mucca” o anche il famosissimo pollo con carrucola.

La pixelart

Nei primi anni 90 inoltre c’era una tecnologia tale da permettere agli artisti di potersi sbizzarrire, anche se bisognava sempre far fronte alle limitazioni dell ‘hardware delle varie piattaforme.

Ecco allora che si vedevano le prime forme di quella che si adesso si chiama pixelart . Con pixel non proprio piccolissimi e una limitata gamma di colori si creavano “nuovi e strani mondi” ma non solo adesso era possibile dare ai personaggi dei videogiochi movimenti più fluidi e magari inserire qualche animazione di contorno per aiutare sempre più il giocatore ad immedesimarsi nella storia.

È il caso di Another World della Delphine Software International casa software francese che fece della cinematica il fiore all’occhiello dei suoi prodotti video ludici, e fu proprio con Another World che raggiunse il successo.

Another World inizia con una lunga introduzione cinematografica (all’epoca innovativa) ma subito dopo il giocatore si ritrovava in un mondo alieno e sconosciuto senza sapere nulla e senza uno scopo se non quello di sopravvivere.

Esattamente come il più moderno Scorn in Another World il giocatore viveva una costante sensazione d’ansia perchè non si capiva cosa fare. La grafica era con pochi colori e con pochi pixel e vero , tuttavia gli artisti della Delphine riuscivano a dare quella sensazione di alieno e insolito al mondo circostante.

Tempi moderni

Di acqua sotto i ponti ne è passata è i videogiochi sono sempre diventati più simili ai film. Sono anche nate diverse piattaforme dove vedere gameplay di videogiochi la più famosa è twitch con milioni di visitatori ogni giorno, questo dato da la dimensione del fenomeno e dell’importanza che hanno al giorno d’oggi i videogiochi un tempo considerati un passatempo per bimbi.

Personalmente vedere un buon gameplay di questi tempi mi soddisfa più di vedere film in TV e nelle varie piattaforme in streaming, anche perché mia opinione personale di serie tv e di film ce ne sono tantissime e di scarsa qualità anche al livello di trama.

Credo che ancora i videogame assumeranno sempre più importanza sopratutto con l’era del virtuale.

Ma per quanto mi riguarda, per divertirmi preferisco sempre i vecchi videogiochi, pieni di azione e con una nota di nostalgia, e voi?

Scorn è arte!!!

Io e i soldi abbiamo avuto sempre un ottima relazione, io non posso vedere loro e loro non possono vedere me, c’è chi penserebbe che questa sia una pessima cosa, in realtà è semplicemente reale e senza ipocrisie.

Il mio essere nerd e costantemente senza un euro, e quindi non potendomi permettere di comprare console e sopratutto i giochi per video giocare mi ha per forza di cose portato a guardare i gameplay di altre persone su Youtube .

Premetto che io sono stato sempre un appassionato di gameplay da quando è uscito in italia il primo Nintendo a 8 bit e adoravo vedere giocare un mio amico che nella vita è stato fortunato più di me, almeno per quanto riguarda giochi e giocattoli.

Ricordo l’emozione che ho vissuto con Zelda, Kid Icarus e ricordo anche che emozione è stata scoprire che Samus Aran era in realtà una donna, in poche parole per me, o meglio dire per noi, i videogiochi raccontavano una storia, non era solo un personaggino di 2 colori da muovere sullo schermo, ma era una vera e propria avventura da vivere assieme al protagonista del gioco.

È passato molto tempo da allora, ora si è più saggi, vecchi e rancorosi e nel frattempo i videogiochi si sono evoluti, nella grafica, nelle storie, nel modo di giocare e sono diventati anche più adulti nelle tematiche in alcuni casi sono vere opere d’arte.

Scorn

È il caso di Scorn videogioco uscito recentemente, e del quale ho avuto il piacere di guardare il gameplay. Apparentemente è un survival horror dove impersoniamo un umanoide che deve vedersela sia con un modo ostile che con delle creature altrettanto ostili, ma vi posso assicurare che questo non riassume affatto cosa è Scorn o per dirla meglio è solo ciò che si vede in superficie, in realtà il videogioco è una vera e propria esperienza, maledetta oserei aggiungere

La prima cosa che salta all’occhio è la grafica di Scorn, gli sviluppatori e in particolare chi lavorava nella grafica non hanno fatto mistero di essersi ispirati a Giger per la creazione del mondo descritto nel videogioco, e vi posso assicurare sia che si tratta di sola ispirazione e sia che la scelta è voluta.

Scorn non è nato per intrattenere il videogiocatore, lo scopo del gioco è far provare le stesse sensazioni che prova il personaggio immerso in un ambiente alieno, ostile e sconosciuto dove non ci si sente al sicuro.

A rendere il tutto in qualche modo più reale l’esperienza contribuisce il fatto che non ti viene fornita una trama ufficiale, non c’è uno scopo, sei solo, non sai ne chi sei ne cosa sei, sai solo che sei li e che devi sopravvivere in qualche modo.

Ma quello che mi ha sorpreso è che anche come survival horror è atipico, non devi fare a pezzi qualche mostro con qualche arma, anche se ci sono i mostri da uccidere, ma devi semplicemente analizzare l’ambiente circostante e capire come muoverti di conseguenza e la cosa è meno adrenalinica di quanto si possa pensare, ma allo stesso tempo ti da modo di esplorare e perché no, in alcuni casi provare meraviglia ,stupore e disgusto per l’ambiente circostante.

Altra caratteristica del gioco è che il corpo del protagonista viene continuamente martoriato durante tutto il gioco, sopratutto nella seconda parte dove “farà conoscenza” con un parassita alieno molto disgustoso che più volte durante il gioco affonderà le mani dentro le carni del protagonista causandogli molto dolore.

Il significato di Scorn

Sono stato ore a guardare il gameplay e non ho fatto a meno che rimanere affascinato dal mondo atipico che questo starno videogioco ci offre, ma non si limita a questo, Scorn ha un messaggio nascosto che probabilmente non verrà mai rivelato, ma sta a chi gioca scoprirlo.

Personalmente credo che tutto il gioco sia una strana metafora della vita, quando si nasce si è soli, e andiamo incontro ad un mondo che non conosciamo e quindi andremo a scoprire piano piano facendoci anche del male, non sappiamo ne perché siamo nati, ne come, non sappiamo le cosa basilari, cosa ci ferisce e cosa no, non sappiamo nulla, sappiamo semplicemente che dobbiamo sopravvivere in qualche modo.

Anche la scelta stilistica grafica secondo me non è lasciata a caso, il mondo ispirato alle opere di Giger suscita nello spettatore una sensazione di estranietà , orrore, ma allo stesso tempo meraviglia, vorresti non guardare ma allo stesso tempo non riesci a staccare gli occhi dallo schermo, perché si ti disgusta e non poco, ma vuoi vedere sempre di più.

Credo che siano le stesse cose che si provano quando si è bimbi, il mondo ci appare estraneo, alieno e dobbiamo fare conoscenza con forme e colori e dobbiamo anche abituarci ad esso che ci piaccia o no, e quando si cresce e credi di aver conosciuto tutto e aver tutto sempre sotto controllo in realtà non è cosi, perché ci sarà sempre qualche altra cosa da scoprire, e sopratutto ci sono cose che si scoprono solo con la sofferenza che in qualche modo ci accompagna per tutta la vita.

Anche quando raggiungi una certa età e hai accumulato tantissima esperienza, non avrai mai le risposte su chi sei e sul perché sei qui, perché nella vita verrai costantemente plasmato e dilaniato dal mondo che ti circonda esattamente come avviene in Scorn, e alla fine le risposte che cercavi arriverai pure a dimenticarle pur di difenderti da esso.

Scorn è un viaggio

Da vecchio nerd, credo che questo titolo sia destinato a fare storia, anche se rimarrà sempre per pochi, perché per percorrere il viaggio che ti propone Scorn ci vuole molto fegato e molta voglia di andare avanti, ma alla fine del viaggio qualcosa ti rimane, e non sai se sia piacevole o no ma forse è proprio questo il messaggio che ti vuole lasciare.