Il Fediverso è una Risorsa ma…..

Ormai è un annetto che bazzico nel Fediverso e devo dire che lo adoro. Non sono mai stato un tipo da Social Network, sopratutto perché sono sempre stato una persona che tiene alla propria privacy ma sopratutto perché trovavo dei contenuti abbastanza scarni.

Credo che il social Network in generale ma sopratutto quelli tradizionali, siano lo specchio di quello che siamo. Ad esempio basta andare su Facebook per capire che ci troviamo immersi in un universo di Boomer (scusate l’inglese ) di una certa età molto incazzati sopratutto di centrodestra.

Invece trovavo molto interessante Twitter perché fondamentalmente lo usavo come un grande aggregatore RSS.

Istagram invece non l’ho mai utilizzato credo che tutti i bimbi minkia si siano riuniti li, figuriamoci tik tok che è praticamente la sua estremizzazione.

Il Fediverso

Con il Fediverso invece mi ci sono trovato subito benissimo, mi piace la filosofia che c’è dietro ma la cosa che mi fa impazzire è che puoi seguire chiunque indipendentemente dalla istanza e dalla piattaforma utilizzata, e questo nella mia testa si traduce come libertà, ma non solo ho trovato un sacco di gente interessante.

Tuttavia almeno per il momento sembra che il Fediverso voglia rimanere isolato, non solo perché effettivamente sia difficile convincere nuovi utenti ad utilizzare le varie piattaforme che lo compongono (sopratutto italiani), ma anche da parte degli utilizzatori stessi non si nota affatto una voglia di aprirsi e divulgare quelle che sono le potenzialità del Fediverso stesso, al contrario sembra proprio che ci sia voglia di isolarsi sempre di più.

Credo che il Fediverso abbia bisogno di una spinta verso l’esterno, e che tutti gli utenti che lo “abitano” debbano fare uno sforzo in più nella divulgazione di questo fantastico universo.

I social Network tradizionali non fanno completamente schifo

Non fraintendetemi, non sto dicendo che il Fediverso debba accogliere schiere e schiere di gente che non ha nulla da dire o di bimbi minkia ( ma anche si, basta creare delle istanze fatte apposta) ma non si può non negare che nel Fediverso mancano delle Figure di riferimento.

Per esempio su You Tube seguo un sacco di canali interessanti, Barbascura, Violetta Rocks per il cinema, Dario Bressanini e molti altre altre persone che credo arricchiscano culturalmente la mia persona e sono in grado di creare ottimi contenuti

Non posso negare che nel Fediverso non abbia trovato gente interessante da seguire, ma ripeto si respira sempre quella voglia di isolamento, quella voglia di auto etichettarsi come “diversi” come un’altra cosa rispetto alla massa.

Un altro paio di riflessioni

Dalla prima volta del mio approdo nel Fediverso, non ho potuto fare a meno di pensare quanto potenziale ci sia in esso , si potrebbero creare delle istanze di quartiere dove i cittadini iscritti possono segnalare i vari problemi in un relativo quartiere , o semplicemente discutere su un argomento, o magari promuovere una nuova gelateria sotto casa.

Ma anche a scuola creare delle istanze scolastiche, magari create e gestite da studenti stessi,dove si può entrare in contatto con i professori H24 e chiedere aiuto, o creare dei gruppi di studio su un relativo argomento.

Credo che un mondo libero e interconnesso non sia un utopia, credo sia possibile anche grazie a strumenti come il Fediverso, ma dipende sopratutto dagli utenti che lo utilizzano, e purtroppo se si ha voglia di isolarsi dal resto del mondo questo straordinario mondo non prenderà mai piede, peccato !!!

2 Comments

  1. Qui in Italia siamo sempre un po’ in ritardo rispetto ai Paesi di lingua Inglese, vedremo se potremo o vorremo recuperare.

    Ora come ora il Fediverso è un ambiente decisamente tranquillo, e venendo dalla bolgia di Twitter non posso dire che la cosa mi dispiaccia, anche se capisco che un’alternativa più sana ai soliti social meriti di essere conosciuta e di crescere.

    • Peppe Namir

      14 Aprile 2023 at 10:37

      Diciamo che in italia siamo sempre anni luce indietro rispetto agli altri Paesi, qui c’è una specie di paura del nuovo, e non so se ne usciremo mai