Eh si sono nato in italia!!! eh si proprio il paese dello scatto alla riposta perenne, qui l’innovazione non è contemplata, bisogna conservare e preservare la naturale bellezza della nostra cultura, il calcio, la pasta al sugo di pomodoro la domenica, con la tv sintonizzata su Domenica in, per ascoltare ed essere intrattenuti dai nostri beniamini, che bellezza!!

Ma in tutta questa “meraviglia” c’erano “purtroppo” persone come me che sta roba non gli e mai bastata, non gli bastava vedere Mara Venier 86 anni in continuazione ogni domenica, cosi si andava a fare “la baldoria” in città con gli amici.

Dovete sapere che sotto la penisola italiana esiste un’isola che nella carta fa parte sempre dell’italia, ma nella realtà è semplicemente vicina all’Italia e fa parte di essa perché qualcuno c’è l’ha voluta e nessuno a mai capito il perché.

Ed è nella capitale di questa isola che sono nato io, che nella forma e dimensione era una vera e propria città, ma nella cultura …….. mmmmmmmm ni.

Fondamentalmente la città era divisa in 2 grosse categorie, chi aveva il posto fisso, lo stipendio, che si poteva permettere la macchina nuova, la casa e mettere su famiglia e chi invece semplicemente no.

I miei genitori facevano parte della prima categoria, ovviamente ci tengo a precisare che si sono guadagnati tutto!!! La pasta al sugo la Domenica, Domenica in la Domenica e tutte le “meraviglie” immutabili di questo Bel paese.

Io ero strano, nonostante avessi tutto ero attirato da altro, ed ero attirato da altri strani come me, e non ci stavano la casa con la famiglia la Domenica, ma si usciva in centro.

Malgrado quello che si vede nei film, a Palermo ( questo è il nome della mia città) non si cammina a testa bassa per schivare le pallottole dei mafiosi che si fanno la guerra per le strade, ma si cammina esattamente come in tutte le città.

Ovviamente ha i suoi problemi, ma nasconde al suo interno un fascino decadente e misterioso, e vi posso assicurare che è anche molto horror, e con l’andare degli anni si passava molto più tempo in centro, tra i vicoli e tra la gente che a casa.

L’unica cosa che non mi è mai piaciuta della mia città e la costante musica neo melodica che si sente tra i vicoli, e piace anche tantissimo agli abitanti di questi vicoli.

Era gente che viveva alla giornata e non mandava i figli a scuola per poter mandare avanti la famiglia, e la musica neo melodica si sposava perfettamente con la loro vita di tutti i giorni, provocando in loro una specie di empatia con chi ha scritto quelle caga…ehm canzoni.

Noi invece eravamo un gradino più in alto, noi andavamo a scuola , studiavamo ed eravamo schifati dalla società che non accettavamo e in qualche modo cercavamo di cambiare.

Proprio per quella rabbia e quello schifo che provavamo, colonizzavamo letteralmente la città suonando nei locali Metal, cercando di attenuare in qualche modo la cacofonia della musica neo melodica costante.

Palermo la notte era viva, non nego che ha sempre avuto i suoi problemi, ma la notte la città era piena di giovani che uscivano e suonavano e si ascoltava tantissima musica e sopratutto Metal.

Road Runner United

Non importava quale genere di metal tu ascoltassi, se stavi ascoltano musica Metal e di buona qualità, quasi sicuramente stavi ascoltano un album della casa discografica Road Runner.

La Road Runner era una casa discografica che distribuiva gli album dei maggiori gruppi metal dell’epoca, e poteva contare su artisti come Fear Factory, Machine Head, Sepultura , Coal chamber, Type o Negative, e tanti ma tanti ma tanti altri.

In poche parole, se vedevi qualche schizzato su Metal Hammer faceva parte quasi sicuramente parte della Road Runner records

La suddetta casa discografica per i suoi 25 anni di attività, ha avito l’dea più figa che può avere un etichetta discografica, ovvero produrre un album con gli artisti che ne facevano parte, e il risultato è stato soddisfacente, molto soddisfacente.

Era bello perché per la prima volta si aveva tutti i nostri schizzati beniamini suonare tutti assieme, chi elogiava satana, chi era pazzo di suo, chi faceva porno, chi era costantemente depresso, insomma tutto quello che può essere lontano dalla Domenica italiana.

L’ album è da ascoltare tutto, e non c’è una sola canzone che non mi sia piaciuta, e prometto pure che parlerò di ogni singolo gruppo in questo blog.

Ogni brano ovviamente ha uno stile diverso, che riprende le sonorità dei gruppi più conosciuti.

Personalmente i brani che mi sono piaciuti di più sono “blood and flames”, “The dagger, e “in the fire” ma tutto l’album è degno di nota e tutto l’album è stato un omaggio a quello che eravamo un tempo, e che siamo ancora adesso, solo con più capelli bianchi, disillusi e con più cicatrici.

Ascoltandolo ancora adesso fa un certo effetto e viene ancora voglia di cantarlo e gridarlo, in questo album credo che ci sia tutto, la rabbia di una generazione che non ha trovato mai il suo posto, la voglia di andare avanti nonostante tutto e tutti, o forse sono semplicemente mi interpretazioni, ma su una cosa non si discute, tecnicamente è perfetto!!! è eseguito alla perfezione e molto preciso e con dei tecnici del suono con due balle marmoree.

Fanculo alla Trap 😀

peppe namir