Mese: Ottobre 2022

Do it your Web mi da tante soddisfazioni

Sono quasi 2 anni che ho preso l’impegno di aggiornare un blog che ha come argomento principale l’open source. Con il tempo ho scoperto anche il piacere della scrittura, se prima scrivere una frase di senso compiuto mi sembrava un impresa, adesso scrivere è diventato naturale e piacevole e sopratutto mi rilassa, e sono arrivato al punto che quando ho 2 minuti liberi, scrivo di getto delle bozze nei vari blog.

In questo particolare periodo, mi sento particolarmente solo, ma mi rendo conto anche che sono io ad essere cambiato, sono diventato molto più intollerante e mi sembra sempre che devo fare uno sforzo in più per ottenere quello che hanno tutti in maniera automatica.

Sinceramente sono stanco un po’ di tutto e ho solo voglia di isolarmi da tutto, tanto sono consapevole che se stacco dal mondo per po’ di tempo, lo ritrovo esattamente per come lo lascio.

Do it your web non è stato il mio primo blog, ma è quello su cui ho messo più impegno ed è quello che suscita maggiore interesse nella gente e attira tanti curiosi. La cosa mi fa un piacere immenso, ma non perché il blog e mio adoro compiacermi del lavoro fatto, ma semplicemente perché mi fa pensare che da qualche parte del mondo aiuto e incuriosisco qualcuno.

Con Do it your Web cerco di portare alla luce tutto quello che ha di buono la rete, e nel mio piccolo cerco diffondere la filosofia open source, e in questo particolare periodo vedo che è molto visitato e ho anche raggiunto anche dei piccoli traguardi, e in questo particolarissimo periodo per me ogni goccia di soddisfazione è preziosa, ne ho proprio bisogno e alimenta la voglia di fare sempre meglio. Per questo voglio ringraziare tutti quelli che mi seguono,per rendere la cosa possibile.

Road Runner United, che album!!

Eh si sono nato in italia!!! eh si proprio il paese dello scatto alla riposta perenne, qui l’innovazione non è contemplata, bisogna conservare e preservare la naturale bellezza della nostra cultura, il calcio, la pasta al sugo di pomodoro la domenica, con la tv sintonizzata su Domenica in, per ascoltare ed essere intrattenuti dai nostri beniamini, che bellezza!!

Ma in tutta questa “meraviglia” c’erano “purtroppo” persone come me che sta roba non gli e mai bastata, non gli bastava vedere Mara Venier 86 anni in continuazione ogni domenica, cosi si andava a fare “la baldoria” in città con gli amici.

Dovete sapere che sotto la penisola italiana esiste un’isola che nella carta fa parte sempre dell’italia, ma nella realtà è semplicemente vicina all’Italia e fa parte di essa perché qualcuno c’è l’ha voluta e nessuno a mai capito il perché.

Ed è nella capitale di questa isola che sono nato io, che nella forma e dimensione era una vera e propria città, ma nella cultura …….. mmmmmmmm ni.

Fondamentalmente la città era divisa in 2 grosse categorie, chi aveva il posto fisso, lo stipendio, che si poteva permettere la macchina nuova, la casa e mettere su famiglia e chi invece semplicemente no.

I miei genitori facevano parte della prima categoria, ovviamente ci tengo a precisare che si sono guadagnati tutto!!! La pasta al sugo la Domenica, Domenica in la Domenica e tutte le “meraviglie” immutabili di questo Bel paese.

Io ero strano, nonostante avessi tutto ero attirato da altro, ed ero attirato da altri strani come me, e non ci stavano la casa con la famiglia la Domenica, ma si usciva in centro.

Malgrado quello che si vede nei film, a Palermo ( questo è il nome della mia città) non si cammina a testa bassa per schivare le pallottole dei mafiosi che si fanno la guerra per le strade, ma si cammina esattamente come in tutte le città.

Ovviamente ha i suoi problemi, ma nasconde al suo interno un fascino decadente e misterioso, e vi posso assicurare che è anche molto horror, e con l’andare degli anni si passava molto più tempo in centro, tra i vicoli e tra la gente che a casa.

L’unica cosa che non mi è mai piaciuta della mia città e la costante musica neo melodica che si sente tra i vicoli, e piace anche tantissimo agli abitanti di questi vicoli.

Era gente che viveva alla giornata e non mandava i figli a scuola per poter mandare avanti la famiglia, e la musica neo melodica si sposava perfettamente con la loro vita di tutti i giorni, provocando in loro una specie di empatia con chi ha scritto quelle caga…ehm canzoni.

Noi invece eravamo un gradino più in alto, noi andavamo a scuola , studiavamo ed eravamo schifati dalla società che non accettavamo e in qualche modo cercavamo di cambiare.

Proprio per quella rabbia e quello schifo che provavamo, colonizzavamo letteralmente la città suonando nei locali Metal, cercando di attenuare in qualche modo la cacofonia della musica neo melodica costante.

Palermo la notte era viva, non nego che ha sempre avuto i suoi problemi, ma la notte la città era piena di giovani che uscivano e suonavano e si ascoltava tantissima musica e sopratutto Metal.

Road Runner United

Non importava quale genere di metal tu ascoltassi, se stavi ascoltano musica Metal e di buona qualità, quasi sicuramente stavi ascoltano un album della casa discografica Road Runner.

La Road Runner era una casa discografica che distribuiva gli album dei maggiori gruppi metal dell’epoca, e poteva contare su artisti come Fear Factory, Machine Head, Sepultura , Coal chamber, Type o Negative, e tanti ma tanti ma tanti altri.

In poche parole, se vedevi qualche schizzato su Metal Hammer faceva parte quasi sicuramente parte della Road Runner records

La suddetta casa discografica per i suoi 25 anni di attività, ha avito l’dea più figa che può avere un etichetta discografica, ovvero produrre un album con gli artisti che ne facevano parte, e il risultato è stato soddisfacente, molto soddisfacente.

Era bello perché per la prima volta si aveva tutti i nostri schizzati beniamini suonare tutti assieme, chi elogiava satana, chi era pazzo di suo, chi faceva porno, chi era costantemente depresso, insomma tutto quello che può essere lontano dalla Domenica italiana.

L’ album è da ascoltare tutto, e non c’è una sola canzone che non mi sia piaciuta, e prometto pure che parlerò di ogni singolo gruppo in questo blog.

Ogni brano ovviamente ha uno stile diverso, che riprende le sonorità dei gruppi più conosciuti.

Personalmente i brani che mi sono piaciuti di più sono “blood and flames”, “The dagger, e “in the fire” ma tutto l’album è degno di nota e tutto l’album è stato un omaggio a quello che eravamo un tempo, e che siamo ancora adesso, solo con più capelli bianchi, disillusi e con più cicatrici.

Ascoltandolo ancora adesso fa un certo effetto e viene ancora voglia di cantarlo e gridarlo, in questo album credo che ci sia tutto, la rabbia di una generazione che non ha trovato mai il suo posto, la voglia di andare avanti nonostante tutto e tutti, o forse sono semplicemente mi interpretazioni, ma su una cosa non si discute, tecnicamente è perfetto!!! è eseguito alla perfezione e molto preciso e con dei tecnici del suono con due balle marmoree.

Fanculo alla Trap 😀

peppe namir

Scorn è arte!!!

Io e i soldi abbiamo avuto sempre un ottima relazione, io non posso vedere loro e loro non possono vedere me, c’è chi penserebbe che questa sia una pessima cosa, in realtà è semplicemente reale e senza ipocrisie.

Il mio essere nerd e costantemente senza un euro, e quindi non potendomi permettere di comprare console e sopratutto i giochi per video giocare mi ha per forza di cose portato a guardare i gameplay di altre persone su Youtube .

Premetto che io sono stato sempre un appassionato di gameplay da quando è uscito in italia il primo Nintendo a 8 bit e adoravo vedere giocare un mio amico che nella vita è stato fortunato più di me, almeno per quanto riguarda giochi e giocattoli.

Ricordo l’emozione che ho vissuto con Zelda, Kid Icarus e ricordo anche che emozione è stata scoprire che Samus Aran era in realtà una donna, in poche parole per me, o meglio dire per noi, i videogiochi raccontavano una storia, non era solo un personaggino di 2 colori da muovere sullo schermo, ma era una vera e propria avventura da vivere assieme al protagonista del gioco.

È passato molto tempo da allora, ora si è più saggi, vecchi e rancorosi e nel frattempo i videogiochi si sono evoluti, nella grafica, nelle storie, nel modo di giocare e sono diventati anche più adulti nelle tematiche in alcuni casi sono vere opere d’arte.

Scorn

È il caso di Scorn videogioco uscito recentemente, e del quale ho avuto il piacere di guardare il gameplay. Apparentemente è un survival horror dove impersoniamo un umanoide che deve vedersela sia con un modo ostile che con delle creature altrettanto ostili, ma vi posso assicurare che questo non riassume affatto cosa è Scorn o per dirla meglio è solo ciò che si vede in superficie, in realtà il videogioco è una vera e propria esperienza, maledetta oserei aggiungere

La prima cosa che salta all’occhio è la grafica di Scorn, gli sviluppatori e in particolare chi lavorava nella grafica non hanno fatto mistero di essersi ispirati a Giger per la creazione del mondo descritto nel videogioco, e vi posso assicurare sia che si tratta di sola ispirazione e sia che la scelta è voluta.

Scorn non è nato per intrattenere il videogiocatore, lo scopo del gioco è far provare le stesse sensazioni che prova il personaggio immerso in un ambiente alieno, ostile e sconosciuto dove non ci si sente al sicuro.

A rendere il tutto in qualche modo più reale l’esperienza contribuisce il fatto che non ti viene fornita una trama ufficiale, non c’è uno scopo, sei solo, non sai ne chi sei ne cosa sei, sai solo che sei li e che devi sopravvivere in qualche modo.

Ma quello che mi ha sorpreso è che anche come survival horror è atipico, non devi fare a pezzi qualche mostro con qualche arma, anche se ci sono i mostri da uccidere, ma devi semplicemente analizzare l’ambiente circostante e capire come muoverti di conseguenza e la cosa è meno adrenalinica di quanto si possa pensare, ma allo stesso tempo ti da modo di esplorare e perché no, in alcuni casi provare meraviglia ,stupore e disgusto per l’ambiente circostante.

Altra caratteristica del gioco è che il corpo del protagonista viene continuamente martoriato durante tutto il gioco, sopratutto nella seconda parte dove “farà conoscenza” con un parassita alieno molto disgustoso che più volte durante il gioco affonderà le mani dentro le carni del protagonista causandogli molto dolore.

Il significato di Scorn

Sono stato ore a guardare il gameplay e non ho fatto a meno che rimanere affascinato dal mondo atipico che questo starno videogioco ci offre, ma non si limita a questo, Scorn ha un messaggio nascosto che probabilmente non verrà mai rivelato, ma sta a chi gioca scoprirlo.

Personalmente credo che tutto il gioco sia una strana metafora della vita, quando si nasce si è soli, e andiamo incontro ad un mondo che non conosciamo e quindi andremo a scoprire piano piano facendoci anche del male, non sappiamo ne perché siamo nati, ne come, non sappiamo le cosa basilari, cosa ci ferisce e cosa no, non sappiamo nulla, sappiamo semplicemente che dobbiamo sopravvivere in qualche modo.

Anche la scelta stilistica grafica secondo me non è lasciata a caso, il mondo ispirato alle opere di Giger suscita nello spettatore una sensazione di estranietà , orrore, ma allo stesso tempo meraviglia, vorresti non guardare ma allo stesso tempo non riesci a staccare gli occhi dallo schermo, perché si ti disgusta e non poco, ma vuoi vedere sempre di più.

Credo che siano le stesse cose che si provano quando si è bimbi, il mondo ci appare estraneo, alieno e dobbiamo fare conoscenza con forme e colori e dobbiamo anche abituarci ad esso che ci piaccia o no, e quando si cresce e credi di aver conosciuto tutto e aver tutto sempre sotto controllo in realtà non è cosi, perché ci sarà sempre qualche altra cosa da scoprire, e sopratutto ci sono cose che si scoprono solo con la sofferenza che in qualche modo ci accompagna per tutta la vita.

Anche quando raggiungi una certa età e hai accumulato tantissima esperienza, non avrai mai le risposte su chi sei e sul perché sei qui, perché nella vita verrai costantemente plasmato e dilaniato dal mondo che ti circonda esattamente come avviene in Scorn, e alla fine le risposte che cercavi arriverai pure a dimenticarle pur di difenderti da esso.

Scorn è un viaggio

Da vecchio nerd, credo che questo titolo sia destinato a fare storia, anche se rimarrà sempre per pochi, perché per percorrere il viaggio che ti propone Scorn ci vuole molto fegato e molta voglia di andare avanti, ma alla fine del viaggio qualcosa ti rimane, e non sai se sia piacevole o no ma forse è proprio questo il messaggio che ti vuole lasciare.

This is Fear Factory

Chi mi conosce bene lo sa da tempo, sono un metallaro e ho avuto la fortuna di vivere in prima persona una delle più belle e profonde metamorfosi di questo genere musicale che è avvenuta negli anni 90. È stato un periodo di profonda innovazione sopratutto nel campo dei suoni, che si facevano oltre che più cupi anche più digitali, e un gruppo che del digitale ha fatto il suo cavallo di battaglia sono stati i Fear Factory.

Fear Factory

Non sono qui per raccontarvi la storia di questo fantastico gruppo, quella la potete reperire su wikipedia, ma per scrivere perché questo gruppo è stato innovativo nel genere metal.

Il primissimo album dei Fear Factory personalmente l’ho sempre considerata come una specie di esperimento musicale, molto sperimentale e poco melodico e ciò richiedeva più di un ascolto non era facile ne da comprendere ne da digerire, e ai tempi era anche difficilissimo da reperire , almeno nella mia città, ma questo non significa che sia stato un brutto album, anzi direi proprio il contrario, ma è stato il secondo album chiamato “Demanufacture” a definire lo stile di questo gruppo.

Demanufacture

Mi ricordo esattamente la sensazione che provai al primo ascolto di Demanufacture, era un muro del suono contro il quale ti andavi a schiantare, e pensate che c’erano ancora le musicassette quindi immaginate la qualità del suono, e sopratutto immaginate anche che all’epoca non c’era ne Spotify ne Youtube e una cassetta era difficilissima da reperire , quindi per forza di cose una cassettina la copiavamo in 30.000 e ovviamente la qualità del suono si abbassava.

Nonostante questo Demanufacture si presentava in tutta la sua meravigliosa devastazione. I riff precisi e veloci la cassa e rullante con un suono secco, e i suoni di sintetizzatori che ricordavano una catena di montaggio, erano queste le caratteristiche di questo album, e vi posso assicurare che in quei tempi di sperimentazione i Fear Factory avevano trovato la giusta formula per creare qualcosa di diverso e meraviglioso

Obsolete

Se il secondo album è stato innovativo, direi che il terzo album è stato una specie di conferma della genialità dei Fear Factory e prende il nome di Obsolete.

Con obsolete il gruppo continua a sperimentare con i suoni , ma allo stesso tempo migliorano la formula precedente creando un album molto più melodico, ma allo stesso tempo pesanti e con un attenzione al suono molto più incisiva, credo che sia uno dei migliori album che la band abbia mai creato, io personalmente lo considero anche come un opera a se stante.

Archetype

Pensavate forse che con il terzo album la qualità dei Fear Factory si scesa? vi sbagliate !!!! e di grosso pure.

Anche se il gruppo di fatto non sperimenta più, ma di fatto utilizza una propria struttura e si sente che è un gruppo più maturo e compone con strumenti e suoni che conosce benissimo, come conoscono bene anche i loro fan, con Archetype la band regala quello che credo che sia il suo album più maturo e ancora più melodico, ma non per questo meno pesante.

Io personalmente ho comprato il CD in Olanda durante un viaggio con i miei, e pensavo ………………. ma che figata è?

Altri album

Oltre a questi 3 album i Fear Factory hanno creato molti altri album degni di nota ma questi a mio avviso sono quelli che hanno segnato la loro crescita, e che sopratutto hanno in qualche modo innovato il panorama metal tempo fa

Look into my eyes

And tell me what you see

Fear factory

Wolverine non è quello che vi hanno fatto vedere

Wolverine è sempre stato uno dei miei personaggi preferiti, ricordo che da piccolino passavo le giornate ad immedesimarmi in lui, e mi facevo 2 risate pensando ai nomi ridicoli che avevano gli altri super eroi, uno tra tutti Capitan America, il quale mi faceva proprio scompisciare dalle risate.

Wolverine era diverso, Wolverine era figo, Wolverine mi dava la rabbia e la carica giusta per affrontare la giornata, Wolverine era quello che mi diceva inconsciamente “se le cosa vanno male spacca tutto e vai avanti , cocco!”.

Ma se vi state immaginando il Wolverine del cinema ottimamente interpretato da Hugh Jackman, sappiate che il mio Wolverine era diverso, non molto in realtà, ma quelle piccole sfumature erano proprio quelle che mi piacevano di più.

Per cominciare il mio eroe preferito era rozzo, un vero vichingo era uno di quelli che ” prima rompi tutto e poi metti assieme i cocci” in poche parole prima fai fori il cattivo e poi vedi di capire cosa è successo, e altra cosa che non si vede tantissimo nei film è che è basso di statura , tanto è vero che i nemici lo chiamano “tappo” in poche parole più che un ghiottone ( l’animale che ha ispirato il personaggio) era un chiwawa, solo che era un tantinello più grande e molto più pericoloso.

Devo dire anche che sono stati i fantastici disegni di Jim Lee a farmi apprezzare di più il personaggio, perché gli dava quel fascino quasi animale, e forse era proprio questa la cosa affascinate del personaggio, lui era una bestia pronto a fare fuori tutto e tutti, anche se faceva male (sopratutto a se stesso) e pur di raggiungere uno scopo e non si fermava davanti a nulla, se Wolverine decideva che tu dovevi morire eri morto c’era poco da fare

wolverine
Wolverine by Jim Lee

We are Wolverine

Come sanno praticamente tutti Wolverine è parte integrante degli X-Men uno dei team di super eroi più apprezzati in assoluto, non tanto per i poteri o per i costumi o chissà per cosa, ma perché erano semplicemente molto umani, avevano super poteri ovviamente, ma se avessero potuto scegliere avrebbero scelto di non averli, ma erano Mutanti, loro erano nati con quel qualcosa in più ed erano visti come qualcosa di diverso, anormale, anomalo qualcosa di cui aver paura solo perché esiste.

Ora immaginate un ragazzino con una curiosità smisurata, con una famiglia che fondamentalmente non sa come seguirti semplicemente perché non ha i mezzi per farlo, immerso in un mondo ostile che ti giudica per qualsiasi cosa, per come ti vesti, per quello che leggi e sopratutto perché non sei uguale agli altri quanto si possa immedesimare negli X-Men, e potrei dire nei casi più estremi in Wolverine.

Si perché il nostro mutante artigliato, non è mai stato un leader un capo, ne è mai stato intenzionato a diventarlo, anzi quando è capitato di diventarlo per forza di cose, il ruolo gli stava stretto, molto stretto.

Anche se stringeva legami molto profondi con il resto della squadra e in alcuni casi proprio innamorarsi, sapeva in cuor proprio che nessuno lo avrebbe mai compreso fino in fondo perché lui era il diverso tra i diversi.

Infatti Wolverine oltre ad essere un mutante e un reietto, era anche molto più avanti con l’età, con molta più esperienza di vita alle spalle e questa cosa lo rendeva diverso rispetto agli altri, e agli occhi di un ragazzino fondamentalmente solo, quasi una figura paterna (oh non è che pensavo che Wolverine fosse mio padre non esageriamo)

Grazie zio Wolvie

Credo che Wolverine sia uno dei personaggi più belli mai scritti, uno dei più veri e toccanti, fermarsi a guardare i film della Fox (stendiamo un velo pietoso) credo che sia un peccato immondo, sia per quanto riguarda gli X-Men che per quanto riguarda Wolverine.

Dopo tanti anni ricordo tante citazioni, tante tavole disegnate in maniera sublime che riuscivano a trasudare emozioni, Wolverine in qualche modo è stato un vero amico, e anche se non è mai esistito in realtà ha aiutato me, e molti come me, un tempo giovani, ad affrontare un futuro incerto e ostile, noi eravamo con lui e lui era ogni giorno con noi, sempre a farci strada tra un artigliata ed un altra, un nemico dopo l’altro, avversità dopo avversità, derisi, ignorati e soli, ma invincibili, e per questo ti dico grazie zio wolvie

Primo post

Con questo primo post intendo presentarmi e spiegarvi le motivazioni sull’apertura di questo nuovo blog

Sono Peppe Namir

Non ho intenzione di scrivere un curriculum su quello che ho fatto e quello che non ho fatto nella vita, tuttavia se leggete queste righe sappiate che mi reputo uno smanettone e sono appassionato della filosofia Open Source ma sono stato anche un avido lettore di libri e di fumetti, sopratutto di fumetti e sopratutto quelli della Marvel quando ancora non li conosceva nessuno.

Sono autore del sito Do it Your Web che reputo una bellissima avventura e sono intenzionato a mandare avanti esattamente come questo blog e scrivo anche su Ingordi di cinema sito dedicato al mondo del cinema e dove con un mio buon amico facciamo recensioni dei film che guardiamo.

Sono abitante della rete esattamente come chi mi sta leggendo i questo momento, e mi piace pensare di aver contribuito nel mio piccolissimo a rendere questo luogo anche se virtuale, un luogo migliore.

La rete inoltre mi ha fatto doni bellissimi, il migliore di tutti è stato farmi conoscere la mia compagna di vita che amo moltissimo, e senza la quale penso che sarei diventato un pluriomicida.

La rete inoltre mi ha fatto conosce persone meravigliose, e di alcune ho una profonda ammirazione e stima, anche se per mio carattere non ci sentiamo da tempo e anche se per alcune idee siamo praticamente opposti.

Credo che la cosa che mi dia più fastidio in questo mondo sia l’ingiustizia, quella è una cosa che non mi fa chiudere gli occhi la notte, sopratutto quando vedo che sono quelli con il portafoglio gonfio a sopraffare quelli con il portafoglio meno pesante, e penso questo blog lo userò molto per sfogatoio, ma anche per farvi conoscere un po’ di cose belle.

Perché questo blog?

Sono passati quasi 2 anni dal mio primo post su Do it Your Web, dove scrivo fondamentalmente di software open source e delle meraviglie della rete, e devo dire che la cosa mi gratifica tantissimo, ovviamente non ci guadagno soldi, neanche un euro, ma ho ricevuto diversi complimenti da amici, e sono stato lieto di sapere che alcuni dei tutorial che ho scritto siano serviti a qualcuno.

Ma nonostante il mio blog principale mi abbia dato tantissime soddisfazioni avevo voglia di avere uno spazio tutto mio dove scrivere semplicemente i miei pensieri, cosi di getto, proprio perché è una cosa che mi piace fare, un piacere.

Avevo voglia di farlo già da tempo, ma dopo una serie di vicissitudini sia in rete sia nella vita di tutti i giorni, la nascita di questo blog è diventata quasi una necessità, inoltre avevo bisogno anche di silenzio e isolamento, anche se sempre connesso al mondo.

Ho scelto un tema per wordpress molto minimale senza fronzoli vari e distrazioni, ma allo stesso tempo carino esteticamente, e non credo che esporrò più di tanto questo blog, proprio perché intimo e per pochi.

Per questo primo post credo sia tutto!!! ci sentiamo al più presto!!